La Storia

I primi insediamenti umani sul territorio di Nogarole Rocca sono stati rilevati lungo le sponde del fiume Tione in localita "Corte Vivaro", in frazione Bagnolo.

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Descrizione

Dagli scavi effettuati sono emersi resti di un insediamento preistorico caratterizzato da focolai, da una discreta varieta di forme ceramiche, ossa lavorate, bronzi e da una tavoletta enigmatica fittile. E' stata ritrovata anche una struttura circolare costituita da grossi ciottoli disposti in cerchi sovrapposti (esplorata fino alla profondita di mt. 200 di cui si ignorano le funzioni. Su questo sito e stato istituito un vincolo archeologico da parte della Soprintendenza dei Beni Ambientali e culturali con decreto in data 27.10.1977. Dell'epoca romana e stata ritrovata in loc. Varano, un'epigrafe riguardante un centurione della legione Flavia Firma, la XVI° costituita da Vitelllio. Nel 933, durante il regno di Lotario II°, sono giunti dalla Francia i "Nogarola" che, in seguito, hanno costruito il castello che da loro prese il nome ed a cui sono state legate per tanti secoli le vicende di questo territorio. Su pergamene dei secoli successivi, che parlano del basso Veronese, vengono citati in varie occasioni i nomi dei nobili "De Nogarolis".

Bisogna tuttavia giungere alla meta del XIII° per poter interpretare con una certa sicurezza come i signori di Nogarole, possedevano questo "costrum" (Rocca) e altre proprieta nelle vicinanze e come tali proprieta venissero ripartite fra un BONAVENTURA ed un PIETRO e ZANFREDINO suo figlio intorno all'anno 1248 I conti di Nogarole avevano possedimenti in Verona e furono abili diplomatici durante la stipulazione della pace fra Ezzelino ed il conte di Sanbonifacio. Sul finire del XIII° secolo, in Verona, esistono due famiglie "De Nogarolis" dello stesso ceppo: una a capo a Zanfredo, l'altra ad Antonio. Di Zanfredo ci e noto che l'11 settembre 1277 testo, nominando eredi i figli BARTOLOMEO, BAILARDINO ed ANTONIO. Alla morte di Ezzelino dei Romano e nominato "capitano del popolo", da MASTINO DELLA SCALA che puo essere considerato l'iniziatore della Signoria Scaligera e che fu ucciso da un gruppo di congiurati, sotto il volto dei CINTURARI nelle vicinanze di Piazza Erbe in centro a Verona. Antonio si lancio in sua difesa contro gli assalitori, colpendoli a morte con la propria spada, ma cadendo egli stesso trafitto. Questo gesto supremo di fedelta del casato dei Nogarola favori l'imparentamento con gli Scaligeri.

Bailardino infatti, divenne cognato di Cangrande Della Scala sposandone la sorella Caterina. Strettamente legato da vincoli politici, e di sangue, con gli scaligeri e certamente con il loro tacito consenso, Bailardino permise a Matteo Visconti, in fuga da Milano, di rifugiarsi in Nogarole, dove visse per cinque anni, fino cioe alle discesa in Italia di Enrico VII di Lussemburgo. Nel 1311, Bailardino si reco a Milano per rendere omaggio al nuovo imperatore. E' significativo inoltre il fatto che proprio nel castello di Nogarole fu steso l'atto di procura con il quale Mastino II incaricava il suo medico FRANCESCO RUGOLINO a trattare la pace con Venezia. Al termine del conflitto VENETO-FIORENTINO-SCALIGERO che fiacco la potenza dei signori di Verona, quasi settantenne, BAILARDINO NOGAROLA, detto il suo testamento il 6 Maggio 1339 al notaio ENVERARDO CHIAVICA. Due anni dopo (1341) i BAGLIONI, amici degli scaligeri mossero guerra ai GONZAGA; SIMONE GUIDO ed AZZO da CORREGGIO, alleati dei signori di Mantova ne approfittarono per scacciare gli Scaligeri da Parma. Mastino II temendo che fossero stati i Gonzaga a spingerlo a cio, riunito un forte esercito, si porto nel mantovano arrecandovi gravi danni. Filippo Gonzaga, non volle essere da meno e col suo esercito saccheggio il territorio Veronese ed a Nogarole vi fu uno scontro a seguito del quale gli Scaligeri dovettero ritirarsi. Il rinnovarsi di tali scorrerie indusse Mastino II (1345) alla costruzione di una muraglia, rinforzata da torri, che partiva dal castello di Villafranca e a nord si spingeva fino a Valeggio, ed a sud giungeva a Nogarole Rocca. Finita la signoria Scaligera, con l'avvento (1405) della dominazione Veneziana, Nogarole segui i destini della Serenissima, diventando sede del vicariato e badando alle proprie fortune. L'urto dei Gonzaga contro lo stato Veneto si fece piu aspro intorno all'anno 1441: "Carlo Gonzaga", figlio del Marchese di Mantova, fece demolire un lungo tratto della muraglia di confine tra Villafranca e Nogarole, mise a soqquadro Isola della Scala ed attacco i castelli di Sanguinetto e Valeggio. Nel 1446 muore a soli 38 anni la poetessa ISOTTA NOGAROLA, appartenente alla stessa famiglia (le sue spoglie sono in una tomba nella chiesa di Santa Maria Antica a Verona). Nogarole Rocca fu al centro di numerose azioni di disturbo conseguenti ed altre guerre disastrose, come quella che ebbe il nome all'inizio del 1550 di "Coalizione di Cambray). Fu appunto in quel periodo che l e milizie veneziane, in pieno inverno, ripartirono da Legnago e vennero a Vigasio e di qui a Villafranca ed a Nogarole, spingendosi alla fine della terra bresciana, Ma ben piu grave dei danni subiti dalle invasioni fu la peste, che scoppiata nel 1630, in occasione dell'assedio del ducato di Mantova, causo gravi perdite umane. A seguito di queste vicende, la situazione economica del paese era miserevole e la ripresa fu assai lenta anche se non ci furono altri gravi fatti fino all'Unita d'Italia. Nel 1690 inizio l'opera di bonifica condotta nelle risorgive di Nogarole Rocca e nell'alveo del fiume Tione. questi lavori apportarono notevoli vantaggi alla salute degli abitanti, prima compromessa da quei terreni paludosi. L'opera di bonifica continuo nei secoli seguenti, favorevole lo sviluppo delle prime coltivazioni di riso e della gelsicoltura per l'allevamento del baco da seta.

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Pagina aggiornata il 14/03/2024